Emergenza Covid-19 | DPI

Sempre più imprenditori ci chiedono cosa fare per riconvertire le loro aziende nella produzione di DPI. Abbiamo deciso di aiutarvi pubblicando queste FAQ; siamo a disposizione in ogni momento per delucidazioni e consigli. Contattate il responsabile delle attività di sicurezza sul lavoro della CeSMeL, l’ing Gennaro Battimo alla mail g.battimo@cesmel.it

FAQ SULLE SEMPLIFICAZIONI INTRODOTTE PER LA PRODUZIONE DEI DPI DAL DECRETO 17.03.2020

𝟭. 𝗘’ 𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗱𝗲𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼 𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝟭𝟳 𝗠𝗮𝗿𝘇𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟬 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗱𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝘂𝗮𝗹𝗲?
–> Sì, nello specifico l’Art. 15 che ha come titolo “𝘋𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘢𝘳𝘪𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘥𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘪𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘳𝘶𝘳𝘨𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘪𝘵𝘪𝘷𝘪 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘶𝘢𝘭𝘦”
In esso è previsto che fino al termine dello stato di emergenza è consentito produrre, importare e immettere in commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale in deroga al le vigenti disposizioni, ovvero senza marchiatura CE. La deroga riguarda naturalmente procedure e tempistiche, e non standard di qualità dei prodotti che dovranno assicurare la rispondenza alle normative tecniche vigenti.
𝟮. 𝗤𝘂𝗮𝗹𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶 𝗗𝗣𝗜 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝗿𝘀𝗶 𝗮𝘃𝘃𝗮𝗹𝗲𝗻𝗱𝗼𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗿𝗼𝗴𝗮?
–> I DPI interessati da questa disposizione sono 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 quelli funzionali a mitigare i rischi connessi all’𝗲𝗺𝗲𝗿𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼.
𝟯. 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻’𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲 𝗺𝗮𝘀𝗰𝗵𝗲𝗿𝗶𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗿𝘂𝗿𝗴𝗶𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼?
–> I produttori e gli importatori delle mascherine chirurgiche
che intendono avvalersi della deroga prevista, inviano all’Istituto superiore di sanità una autocertificazione nella quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, attestano le caratteristiche tecniche delle mascherine e dichiarano che le stesse rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa.
Entro e non oltre 3 giorni dalla citata autocertificazione le aziende produttrici e gli importatori devono altresì trasmettere all’Istituto superiore di sanità ogni elemento utile alla validazione delle mascherine chirurgiche oggetto della stessa. L’Istituto superiore di sanità, nel termine di 3 giorni dalla
ricezione si pronuncia circa la rispondenza delle mascherine chirurgiche alle norme vigenti.
𝟰. 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻’𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗽𝗶 𝘀𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗰𝗿𝗲𝘁𝗼?
–> I produttori dei dispositivi di protezione individuale che intendono avvalersi della deroga ivi prevista, inviano
all’INAIL una autocertificazione nella quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, attestano le caratteristiche tecniche dei citati dispositivi e dichiarano che gli ste ssi rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa.
Entro e non oltre 3 giorni dalla citata autocertificazione le aziende produttrici e gli importatori devono altresì trasmettere all’INAIL ogni elemento utile alla validazione dei dispositivi di protezione individuale oggetto della stessa. L’INAIL, nel termine di 3 giorni dalla ricezione si pronuncia circa la rispondenza dei dispositivi di protezione individuale alle norme vigenti.
𝟱. 𝗘𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲 𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗰𝗲𝗿𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲? 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝘃𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗮?
–> Esiste un modello di autocertificazione messo a disposizione dall’INAIL e dall ISS che va inoltrata esclusivamente via PEC all’indirizzo indicato dall’INAIL e/o dell ISS. E’ necessario inoltre allegare all’autocertificazione la
documentazione richiesta tra cui una relazione tecnica descrittiva.
𝟲. 𝗟𝗲 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗰𝗲𝗿𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 “𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗻𝘁𝗲” 𝗲/𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗿𝗶𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗲 𝘃𝗮𝗹𝗶𝗱𝗲?
–> Qualora all’esito della valutazione da parte di Istituto superiore di sanità e/o INAIL i prodotti risultino non conformi alle vigenti norme, 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗲𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗹’𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗰𝗲𝗿𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, il produttore ne cessa immediatamente la produzione e all’importatore è fatto divieto di immissione in commercio.
𝟳. 𝗣𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗲 𝗱𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗲 𝗺𝗮𝘀𝗰𝗵𝗲𝗿𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗿𝘂𝗿𝗴𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗲 𝗱𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗗𝗣𝗜 𝗱𝗲𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁 𝟭𝟱?
–> L’art 16 dello stesso decreto prevede che, per contenere il diffondersi del virus COVID 19, fino al termine dello stato di emergenza, i lavoratori che nello svolgimento della loro attività sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro, sono autorizzati all’utilizzo di mascherine filtranti prive del marchio CE e prodotte in deroga alle vigenti norme sull’immissione in commercio.
𝟴. 𝗦𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗼𝗻𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗿𝘁𝗶𝗿𝗲 (𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲) 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗰𝗶𝗰𝗹𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗮𝗹 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲 𝗗𝗣𝗜?
–> 50 milioni di euro è la cifra da destinare agli incentivi per la produzione di mascherine e di altri dispositivi di protezione individuale.
Per le imprese che intendono ampliare o convertire la produzione in questo momento di emergenza c’è la possibilità di accedere ad un mutuo agevolato a tasso zero a copertura del 75% del programma di spesa, che può partire da un minimo di 200 mila euro fino ad arrivare a 2 milioni di euro.
La copertura massima è di 800 milia euro e il mutuo agevolato può diventare a fondo perduto secondo il meccanismo di premialità definito:
• 100% se l’investimento si completa entro 15 giorni;
• 50% se l’investimento si completa entro 30 giorni;
• 25% se l’investimento si completa entro 60 giorni.